La localizzazione del grasso è
spesso sinonimo di un determinato assetto ormonale il cui
disequilibrio può determinare quella adiposità in punti critici che
vorremmo tanto eliminare. Il cibo influenza fortemente il nostro
assetto ormonale il quale a sua volta influenza la nostra scelta
dei cibi in un circolo vizioso che si autoalimenta. Una dominanza
estrogenica (DE) determina nelle donne un accumulo di grasso sui
glutei e sulle cosce. La DE è causata da uno squilibrio tra
l'effetto stimolante degli estrogeni che si traduce in ansietà,
insonnia, ritenzione idrica, aumentata proliferazione a livello di
seno, utero e quello calmante del progesterone che si traduce in
pazienza, sonno, inibizione della divisione cellulare. Almeno una
donna su due è colpita da dominanza estrogenica. L'aumento di peso
(massa grassa) favorisce questa situazione che rappresenta la base
endocrinologica di partenza per l'insorgenza della fastidiosa ed
antiestetica cellulite.
In una pelle sana Il tessuto
adiposo è ben irrorato, il sistema circolatorio è efficiente, i
capillari scorrendo vicino alla membrana degli adipociti permettono
corretti scambi metabolici. Una dominanza estrogenica di base o
instauratosi dopo un aumento di peso facilita il primo stadio
(edematoso) della cellulite con ritenzione idrica, senso di
gonfiore specie agli arti inferiori. La circolazione venosa e
linfatica rallenta, forse a causa dell'adiposità o
ingrossamento degli adipociti che determinano stasi da imputare
alla pressione esercitata dagli adipociti stessi sulle vene e sulle
arterie, con conseguente impedimento del normale flusso sanguigno.
Le gambe sono pesanti, gonfie e si avvertono frequenti formicolii.
L'assenza di un corretto drenaggio determina accumulo di tossine
endogene ed esogene nei tessuti instaurando quei processi
infiammatori che determinano rigonfiamento delle cellule adipose,
destrutturazione delle fibre elastiche di sostegno (collagene) ed
edemi. Bloccare questo primo stadio della cellulite evita una sua
degenerazione che si traduce, se non bloccata, nella seconda Fase
Fibrosa e terza Fase Sclerotica in cui la cute si presenta con
scabrosità, introflessioni e retrazioni, striature sottili
biancastre e formazione d’avvallamenti
crateriformi.
È possibile bloccare il primo
stadio della cellulite o comunque evitare che la situazione
degeneri agendo sistematicamente con un Supporto Nutrizionale e
Funzionale Adeguato (SNEFA) che faciliti la perdita di
peso e che contemporaneamente migliori l'assento
ormonale riequilibrando il rapporto tra estrogeni
e progesterone e dall'altra con una riattivazione della
circolazione linfatica e venosa mediante massaggi tipo il
linfodrenaggio Vodder e trattamenti di tipo rassodante. É
importante sottolineare, a scanso di equivoci, che non esistono
massaggi dimagranti ma è sicuramente corretto affermare che alcuni
trattamenti condotti da personale specializzato possono stimolare
sia l'ossigenazione che gli scambi metabolici tra i
tessuti, migliorano la risposta catabolica e anabolica delle
cellule è quindi agevolano il dimagrimento e la perdita di
centimetri. Il massaggio linfodrenante Vodder effettuato con
manovre leggere e di tipo circolatorie aiutano il sistema linfatico
a drenare i liquidi interstiziali (attivazione della circolazione);
l'utilità del sistema è testimoniata dalla necessità da parte del
massaggiato di urinare alla fine del trattamento. Il massaggio
linfodrenante Vodder viene utilizzato come trattamento guida e a
lungo termine rispetto ad un primo trattamento più energico. Nei
casi più gravi il sistema Vodder viene preferito fin dall'inizio
per evitare almeno inizialmente che le cellule adipose o i
capillari si rompano peggiornado la situazione con ematomi e forti
dolori. A questa prima fase segue il massaggio rassodante che
consente da una parte la tonificazione muscolare e dall'altra la
produzione di collagene ed elastina che determinano una
ristrutturazione del derma (sede a livello epidermico della
degenerazione tissutale). La tonificazione muscolare è fondamentale
in quanto le loro fibre rappresentano le pompe necessarie ad
attivare i vasi linfatici. Anche in questo caso una
ristrutturazione tissutale si traduce in perdita di
centimetri.
Il metodo BioNeF, dopo una
attenta analisi del paziente, associa un Supporto Nutrizionale
improntato verso la detossificazione epatica che favorirà
l'eliminazione dell'eccesso di estrogeni e l'utilizzo di piante
medicinali (dioscorea Mexicana) ricche di progesterone-like o cibi
ricchi in fitoestrogeni capaci di competere con gli estrogeni
endogeni e riequilibrare il rapporto estrogeni-progesterone. É
fondamentale sottolineare che spesso la dominanza estrogenica si
auto-alimenta instaurando un ipotiroidimo subclinico con
depressione metabolica che favorendo l'accumulo di grasso induce le
cellule adipose stesse a produrre più estrogeni in un ciclo vizioso
in cui più il singolo soggetto ingrassa è più il metabolismo
arranca. Paradossalmente in tale situazione il singolo soggetto
crede che mangiando di meno possa favorire il dimagrimento e
migliorare la sua situazione. In realtà assumere meno calorie può
peggiorare la situazione inducendo una maggiore depressione
metabolica. Un primo approccio è proprio quello di aumentare il
tenore caloriche con cibi scelti in modo appropriato per evitare
che la tiroide produca l'ormone T3r (T3 reverse) che contrariamente
al T3 deprime il metabolismo.