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In memoria di Mio Padre Benedetto Panelli (un uomo semplice ed onesto)


Se mio padre avesse saputo


Di Damiano Panelli

Da piccolo ero solito aiutare mio padre in campagna. A dire la verità non ero molto contento di farlo, per me era tempo sottratto al gioco, ma ero costretto e lo facevo. Avevamo un terreno di circa due ettari in agro CAMARDA a circa 4-5 km da Latiano sulla ss latiano-Torre S.S.; mio padre lo coltivava ad uliveto, vite, e negli spazi tra un albero e l'altro ci coltivava spesso pomodori, rape, fave, ceci in funzione dei periodi stagionali. Questi due ettari di terra erano come lui stesso diceva "Un piccolo salvadanaio" in quanto a fine anno si poteva contare su un piccolo gruzzoletto in denaro da utilizzare per le diverse spese famigliari. Ricordo che la produzione dell'olivo, dell'uva, dei pomodori, delle rape, delle melanzane, delle fave, dei fagiolini, dei ceci, non era mica facile. Non posso dimenticare la battaglia continua che mio padre conduceva contro dei vermetti che puntualmente si mangiucchiavano le piccole piantine di pomodori appena impiantate nel terreno, ma a tutto c'era una soluzione. Aveva escogitato un rimedio eccezionale, prima di inserire la piantine di pomodoro nel terreno ci avvolgeva una foglia verde di Noce che essendo amara (a suo dire) avrebbe difeso la pianta stesso impedendo al vermetto di mangiare (povero vermetto), ed in effetti funzionava alla grande, il giorno seguente le piccole piantine era vive e vegete pronte a crescere rigogliose. E che dire dei lombrichi che bucavano il terreno sotto gli alberi di ulivo impedendo un armoniosa raccolta delle olive, anche in questo caso mio padre aveva utilizzato un rimedio semplice ma efficace, polvere di calce da utilizzare come vermicida. E cosa utilizzare invece contro gli uccelletti che puntualmente si mangiucchiavano l'uva da tavola che mio padre quasi quotidianamente durante il periodo di maturazione portava a casa, una semplice rete con cui avvolgere il ceppo. Ed era così che la produzione di olio, vino, ed ortaggi andava avanti permettendo a mio padre di guadagnare qualche soldino in più; infondo tutte le difficoltà si potevano superare, bastava solo parlare con la pianta (sempre a suo dire) e sarebbe stata la pianta stessa a comunicargli la risoluzione; vedi Damià mi diceva se vuoi che l'uva fuoriesca bene dal ceppo per poterla raccogliere con più facilità e non compromettere il raccolto "devi parlare con il ceppo e sarà lui a dirti come eliminare le foglie in eccesso". Io per la verità ci provavo ma il ceppo a quanto pare rispondeva solo a lui......

Chissà cosa avrebbe risposto mio padre se avesse saputo che coltivava Bio o meglio se gli avessi detto "Papà lo sai che produci slow food", sicuramente mi avrebbe risposto " e ce si intendi ca so cosi bueni?", mi sembra quasi di sentirlo. E chissà cosa avrebbe pesato se gli avessi detto che tutti i frutti, gli ortaggi, il vino, l'olio che vendeva a pochi soldi e che alcune volte regalava, oggi valgono come l'oro; sicuramente mi avrebbe sorriso e pesato ad uno scherzo. Ed invece è una dura realtà apprendere che oggi il Bio venga venduto come se fosse l'eccezione e non la regola; siamo stati costretti ad abbandonare le coltivazioni quasi casalinghe a cui ognuno di noi era abituato per buttarci nei grossi centri commerciali dove tutto costava quattro soldi, alla portata di tutti; in fondo perché sporcarsi le mani per coltivare un prodotto che posso trovare in grosse quantità ad un prezzo simile se non più basso. Come conseguenza il piccolo contadino non potendo più competere con i grossi centri commerciali ha con gli anni ha smesso quella sua pratica che gli permetteva un guadagno extra e nello stesso tempo di fornirci cibi ad alto valore biologico. A distanza di 30 anni ci troviamo in una situazione paradossale e assurda, ci siamo allontanati come ingenui dai prodotti delle piccole campagne per inebriarci dei cibi vuoti offerti dai grossi centri commerciali. Ironia della sorte (ma non tanto) ora sono gli stessi centri che ci propongono ad un prezzo improponibile quei cibi Bio che i nostri piccoli contadini ci offrivano a pochi soldi se non gratuitamente. Se mio padre avesse saputo..........quanto siamo stati ingenui.....chissà cosa avrebbe detto o fatto........forse invece di parlare con le piante ci avrebbe guardato negli occhi e senza dire nulla ci avrebbe offerto una foglia di noce amara da mangiare con la speranza di farci svegliare dal torpore alimentare in cui siamo precipitati.