È noto come il fegato sia uno degli organi più importanti nei
meccanismi metabolici dei nutrienti assunti con la dieta, ma
nessuno fino ad ora aveva dimostrato la capacità di questo organo
di regolare l’assunzione di specifici nutrienti. Secondo alcuni
ricercatori dell’Università dell’Iowa il fegato è capace di
regolare l’assunzione di carboidrati attraverso la produzione del
fattore epatochina 21 (FGF21) il quale, una volta prodotto,
bloccherebbe in maniera specifica il consumo di zuccheri semplici
ma non avrebbe nessun effetto sull’assunzione di altri nutrienti
come i carboidrati complessi, le proteine o i lipidi. I ricercatori
hanno dimostrato sperimentalmente che nei topi in cui era stato
inattivato il gene codificante per questo fattore
si osservava un aumento significativo del consumo di
saccarosio, mentre una eccessiva produzione di FGF21
determinava da parte degli animali da laboratorio il rifiuto di
assumere sia saccarosio (zucchero semplice) che
dolcificanti.
Ma come funzionerebbe l’apatochina 21?
Un consumo di zuccheri semplici determinerebbe nel fegato la
produzione di alti livelli di FGF21 il quale una volta prodotto
entrerebbe in circolo, arrivando al cervello dove determinerebbe un
feedback negativo capace di inibire l’assunzione di zuccheri
semplici. Questa scoperta, secondo i ricercatori, potrebbe dare un
contributo alla lotta alla obesità che nel mondo colpisce secondo
l’OMS almeno il 13% della popolazione sopra i 18 anni, mentre il
39% è decisamente sovrappeso. Poiché tra le diverse cause
legate all'obesità l’eccessiva assunzione di zuccheri
semplici è al primo posto, la scoperta della capacità
dell’epatochina 21 di inibirne l’assunzione potrebbe aprire
prospettive interessanti.
Cell Metab. 2015 Dec 22. pii:
S1550-4131(15)00618-X. doi: 10.1016/j.cmet.2015.12.003. [Epub ahead
of print]
FGF21 Mediates Endocrine Control of Simple Sugar Intake and Sweet Taste Preference by
theLiver.